MEMORIE

Tratto dal Libro di Cassa della Venerabile Confraternita di  San Giuseppe in Albissola Marina (1737

Nel 1598, addì 7 giugno, i Fratelli Disciplinanti delle due Case di Sant'Antonio e San Benedetto si unirono e cominciarono a dire l'Uffizio nella nuova chiesa di Santa Maria della Concordia, essendo stati creati ossia eletti Priori M. Battista Ghirardo q. Carlo e M. Nicolao Isola q. Battista e così perseverarono finchè sia stato fatto un oratorio ossia Casa Nuova.

Nel 1608, addì 30 giugno, fu posta la prima pietra nei fondamenti dell'oratorio ossia Casa de' Disciplinanti nuova appresso la chiesa suddetta di N.S. della Concordia.

Nel 1614, addì 29 giugno, si cominciò a dir l'Uffizio delli Disciplinanti nella detta Casa con allegrezza universale di tutto il popolo e fu Priore M. Conrado q. Melchiorre, essendo stato il primo che ufficiasse in detta Casa.

"Da epoca immemorabile esiste in Albissola la Confraternita dei Battuti (Verberatorum) o Disciplinanti, così chiamata per le battiture o discipline con cui percuotevano o flagellavano il loro corpo fino a far sangue dalle ferite, ovvero per la loro abnegazione e dipendenza assoluta dai loro Superiori, ed anche un oratorio proprio (Casaccia) dedicato ai Santi Giuseppe e Nicolò nel borgo d'Alto (Albisola Superiore n.d.r.).

Anche nel Borgo della Marina esisteva una antica Casa o Oratorio con una confraternita ivi eretta intitolata alla Santissima Trinità dei Pellegrini che possedeva un ospizio particolare annesso alla chiesa di San Benedetto, antico priorato dei monaci benedettini, in seguito eretto a Parrocchia.

Tale ospizio, in cui erano alloggiati gratuitamente i pellegrini che transitavano, fu distrutto da un incendio.

Dopo la separazione dalla Chiesa Madre di una parte dei parrocchiani di San Nicolò di Bari, ossia di quelli che abitavano il borgo della Marina (contrada della Colonna), e la erezione a Parrocchia della Chiesa di Sant'Antonio Abate nella chiesa della Marina avvenuta nell'anno 1538, ivi pure fu costruito un oratorio dove si raccolsero i Disciplinanti del luogo con le stesse regole di quelli di Albisola d'Alto.

Senonchè, come era facile da prevedersi, trovandosi nella stessa borgata due parrocchie e due confraternite, non tardarono a nascere gare, rivalità, dissenzioni e lotte accanite, con grande scandalo danno alle persone ed all'ordine pubblico, al punto che più volte dovette intervenire l'azione del Governo della Repubblica di Genova, finchè, giustamente preoccupato da tanti mali, Mons. Pier Francesco Costa, in allora Vescovo di Savona, chiamati a generale congresso tutti i capi delle famiglie del paese, d'unanime accordo si è stabilito di erigere in un luogo centrale una nuova Chiesa Parrocchiale ed un Oratorio sotto il titolo di Santa Maria della Concordia, attribuendo meritatamente alla intercessione della Vergine Santissima, in allora specialmente invocata, la cessazione di tutte le inimicizie ed ostilità deplorate in questa borgata.

Nella nuova chiesa appena ultimata, cioè nell'anno 1598 addì 7 giugno, i Disciplinanti di Sant'Antonio e San Benedetto assieme uniti incominciarono a recitare il Divino Uffizio, nè più mancarono infino a che il nuovo Oratorio di sui era stata posta la prima pietra addì 30 giugno 1608 e che fu in gran parte costrutto e quasi ultimato nell'anno 1614 mediante elargizioni pubbliche e private e principalmente col  provento ricavato dalla vendita fatta nelli anni 1609 e 1610 dai Sindaci e Procuratori della Chiesa e Università dei parrocchiani delle due antiche Casacce od Oratorii di San Benedetto e Sant'Antonio agli Uffiziali del Monte dei Mercanti e Marinai, si prestasse alla celebrazione dei Divini Ufficii.

Il terreno in cui fu costruito era di spettanza e fu venduto da Tommaso Zuffo per Lire 36 di Genova ed il disegno ne fu fatto da M° Antonio Cortese di Savona.

E' però certo che l'Oratorio non fu ridotto allo stato in cui trovasi in oggi (1737 n.d.r.) che verso la metà di quel secolo.

Ben rilevanti furono eziandio i legati ed assegnazioni a titolo oneroso. Colle quali aggregazioni e limosine, aggiuntevi le annualità corrisposte dagli ascritti alle Confraternite che in detto Oratorio furono successivamente fondate, ma segnatamente di quella di San Giuseppe, quest'Oratorio ha potuto ottenere il suo compimento, e la sua ufficiatura fino ai nostri giorni."